Il nuovo logo GoDaddy “the GO” con qualche ma…

Da qualche giorno l’azienda ha presentato il nuovo logo GoDaddy, battezzato “the GO”, esprime l’impegno e la mission dell’Azienda che celebra gli imprenditori di tutti i giorni, indipendentemente dal loro percorso e dal loro background dimostrando la capacità di GoDaddy di connettere uomo e tecnologia mettendosi al servizio degli imprenditori come nessun’altra realtà sul mercato.


GoDaddy Inc. è un registrar americano di domini Internet quotato in borsa e società di web hosting, con sede a Scottsdale, in Arizona con circa 18,5 milioni di clienti, 78 milioni di domini gestiti e oltre 9000 dipendenti in tutto il mondo. Difficilmente, dal 1997 ad oggi non vi sarete imbattuti nel loro sito, almeno facendo una ricerca sul Web.


Già dal 2018 GoDaddy iniziò il processo di “svecchiamento” della sua immagine facendo decadere l’icona del ragazzo, che è stato di fatto l’ultimo filo conduttore del vecchio marchio GoDaddy. Dopo un periodo di transizione ecco arrivato il “GO” che stando a quanto comunicato dall’azienda vuole lanciare un incoraggiamento alla community imprenditoriale dimostrando che è possibile fare ciò che si ama e avere successo facendo leva sulle proprie risorse.

Un’analisi del nuovo logo GoDaddy


Decisamente d’approccio diverso è l’analisi fatta da Brand New, dove questo GO è stato messo sotto la lente e sostanzialmente ne è uscito con le ossa rotte per alcuni motivi: senza il “ragazzo”, l’azienda ha introdotto una nuova icona, il “GO” ma ci sono un certo numero di cose che non sono necessariamente sbagliate, ma solo molto imbarazzanti.


In base all’animazione il logo vuole essere un cuore, ma nella sua forma statica sembra che ci siano due ovali sovrapposti in modo strano, con la “G” non così nascosta, aggiungendo un sacco di confusione.

Non sembra affatto un cuore, perché non c’è profondità nei loop e l’unica linea che potrebbe fare quel collegamento è terminata bruscamente cercando di fare la “G” – quella linea ad angolo duro che punta verso il basso e verso sinistra uccide questo logo.


I paragoni con il “Bello” di Airbnb sono giusti non solo per l’approccio simile nel design, ma anche per la sfacciataggine di dargli un nome pretenzioso. Ma potremmo anche citare il recentissimo redesign per i vigili del fuoco di Bruxelles dove non troppi mesi fa un simbolo graficamente simile fu apostrofato con un “questo sembra più un sedere che un logo dei vigili del fuoco”.

Ovviamente non stiamo parlando di un redesign da bocciare, perché il lavoro realizzato (internamente dalla società) è stato tanto, e attento. Ci sono però delle sfumature che non a tutti sono piaciute. Diciamola così.


Fonte: https://www.draft.it/

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